di Paolo Marcesini, Italia Circolare

Tradizione e futuro. Recupero e rinascita. Cura e costruzione. L’economia circolare è anche la rigenerazione della memoria. Si nutre dell’armonia di un ricordo, recupera la bellezza e la trasforma in visione, ispirazione, modello, lezione. Una bottega storica chiusa può tornare a vivere nello stand di Costa Group come esempio ideale del rapporto tra prodotto in vendita e desiderio di acquisto.

Per questo la storia di Panattoni descrive e racconta il senso più profondo della vision sostenibile di Costa Group nel valorizzare e preservare la memoria storica tangibile e intangibile di un luogo. Una visione che rispecchia perfettamente e concretamente i principi che stanno alla base dell’economia circolare.

“L’upcycling di uno scarto materiale crea nuovi oggetti magari di funzionalità differenti ma che acquisiscono un valore maggiore rispetto all’originale. Se l’upycling lo applichi alla memoria il valore condiviso che costruisci si chiama identità, il bene comune più prezioso che una comunità deve custodire”.

Stiamo parlando di una bottega storica, quella che per quasi un secolo – dal 1924 al 2023 – ha avuto le vetrine affacciate in piazza Garibaldi diventando un punto di riferimento per migliaia di clienti affezionati per la qualità dei prodotti venduti e per il mistero della frutta esotica che potevi acquistare sui suoi scaffali. Una vera “bottega” che, grazie all’intuizione di Franco Costa, malgrado la chiusura, non si è arresa all’oblio della memoria.

Panattoni: identità e valori da custodire e rigenerare

Frutta e prodotti esotici a perdita d’occhio. L’inconfondibile stemma con la scritta “Panattoni Snc” sull’angolo del palazzo affacciato su Piazza Garibaldi, l’ingresso accanto alla vetrina, le rifiniture in legno chiaro e smaltato che accoglievano il cliente in un trionfo di colori e profumi mai sentiti prima, poi le teche con tutti quei tesori del gusto provenienti dai confini più lontani del mondo. E soprattutto la gentilezza e il sorriso di chi è esperto, conosce la qualità delle sue proposte, è orgoglioso della qualità della sua offerta e sa accogliere i clienti.

La Panattoni Snc, attiva alla Spezia dal 1924, ha portato in città le banane, provenienti dalle colonie di Somalia ed Eritrea. Le banane sono state il primo prodotto esotico ad essere commercializzato nel centro storico di una città. Poi si sono aggiunti la frutta secca e tanti altri prodotti che solo una città di mare con un porto commerciale poteva offrire.

Le prelibatezze vendute nella bottega sono legate indissolubilmente alla memoria collettiva di una città e gli aneddoti sulla frutta secca e le banane vendute “a pezzi” perché molto costose e prelibate raccontano di una generazione che cercava un lusso accessibile per accendere il desiderio e la voglia di progresso. Le banane erano un po’ come i romanzi di Salgari. Raccontavano un mondo lontano che avevi voglia di toccare, conoscere, vivere.

Nel 1952 Giancarlo Pensierini ha proseguito l’attività. Dieci anni più tardi, si è aggiunto Sergio Lambardi. Una coppia inossidabile di commercianti che, nel maggio del 2023, raggiunta l’età della pensione, ha deciso di abbassare le saracinesche dopo decenni di onorata attività.
Un enorme dispiacere per i tantissimi clienti affezionati, l’ennesima vetrina storica che si spegne in città, una malinconia diffusa rispetto al tempo che passa e che cambia le cose sino a quando Costa Group non ha pensato di riaccenderla.

Il valore circolare di una storia

Le insegne di Panattoni hanno lasciato La Spezia per fare bella mostra di sé approdando al salone internazionale Host 23 di Milano. Dopo la chiusura definitiva del locale, Costa Group ha deciso di acquistare tutti gli elementi d’arredo, insegne comprese, dello storico negozio di Piazza Garibaldi, dal bancone, alle scaffalature, alle porte. E le ha riproposte in uno stand di 600 metri quadri nell’ambito di una fiera internazionale.

La presenza delle storiche insegne di Panattoni a Host ha rappresentato così la valorizzazione e la custodia della memoria di un luogo. Se a livello internazionale l’immagine di Panattoni può rappresentare uno stand particolare che suscita emozione per la sua bellezza, per chi conosce il valore intangibile della sostenibilità sa bene che quel luogo è molto, ma molto di più. Oggi Panattoni è tornato nella sua città, custodito negli spazi espositivi di Costa Group, dove ogni minimo segno del tempo che racconta la vita di un oggetto viene lasciato intatto e immutato per preservarne il significato e valore.

Gli oggetti raccontano una storia. E le storie esistono solo se le sai raccontare.
Costa Group con Panattoni ha scoperto il valore circolare della memoria di una storia. Una gran bella storia.